Il Bucaneve
fr. Angelo Tricomi
Il volto non più giovanile
disegnato da tenui solchi
come sculturea estatica
con un cuore plasmato
da dolorose cicatrici,
si rifiuta di aprirsi al
calore
delle pulsazioni dell’amore,
è ibernato dal freddo invernale.
L’inverno col suo manto,
gelido e bianco,
copre la terra
nel suo abbraccio spettrale,
ogni cosa giace,
nel mistero estatico,
in apparente quiete mortale;
un cuore, affaticato e
stanco,
batte ancora.
Delicati petali,
chiusi come punta di freccia,
con fervido coraggio
si scagliano verso il sole.
In un vortice di passione
granuli di neve cedono
In stille purificatrici,
dalle gote rosee,
come fontana zampillante
alleviando il respiro greve
per dar linfa al bucaneve
segno e realtà di nuove
primavere.
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