giovedì 28 febbraio 2013
venerdì 22 febbraio 2013
Rosa Van Jericho
Rosa Van Jericho
La Rosa di
Gerico (Selaginella lepidophylla), è una specie della famiglia delle
Selaginellacee originaria dell’ America Centrale.
Questa
pianta ha la capacità, quando vengono a mancare le condizioni per il suo
naturale sviluppo, di avvolgersi su se stessa.
I ramoscelli
si accartocciano fino a formare un globulo di colore marrone. In caso di
pioggia improvvisa, anche a distanza di molti anni dal disseccamento i
ramoscelli si svolgono completamente riacquistando il colore verde brillante.
Si tratta di
un adattamento estremo alla sopravvivenza in ambienti aridi.
Nei luoghi
d'origine la Rosa di Gericho vive durante la stagione buona vicino alle pozze
d'acqua , nel periodo secco perde tutta l'acqua disseccandosi così il vento la
spinge facendola rotolare sulla sabbia aspettando che la pioggia faccia
rivivere la pianta.
Il suo
scopritore fu Van Gericho è anche chiamata pianta della
"resurrezione".
COME FIORISCE LA ROSA DI VAN JERICHO:
Per farla
aprire bisogna immergere la pianta in acqua leggermente tiepida e poi tenerla
su un piatto fondo preoccupandosi che la pianta sia sempre a contatto
dell'acqua (almeno mezzo centimetro).
Leggere
nebulizzazioni giornaliere saranno gradite in ambienti con bassa umidità.
È opportuno
tenere la pianta ad una temperatura non al di sotto dei 15 gradi C.
Potrà essere
collocata in casa in un ambiente abbastanza luminoso e ventilato.
Quando verrà
a mancare l'acqua la pianta entrerà di nuovo in riposo vegetativo aspettando
che si ricreino le condizioni idro-climatiche.
Si consiglia
di tenere la Rosa di Van Jericho in vegetazione per periodi non più lunghi di
tre quattro giorni e di riporla dopo averla fatta completamente essiccare. Il
processo potrà essere ripetuto un numero infinito di volte. Se si lascia la
pianta aperta in vegetazione per troppi giorni la Rosa potrebbe andare incontro
a marciumi.
martedì 12 febbraio 2013
Mercoledì delle ceneri
La cenere è simbolo di ciò che è perituro e che, perciò, viene ridotto in polvere, perchè privo di valore.
Nell'AT era segno di desolazione e di lutto spargere la cenere sul capo (2 Sam 13,19), sedere sulla cenere, come Giacobbe (Gb 2,8), rotolarsi nella cenere (Ez 27,30). Davide espiò i suoi peccati nella cenere e i Niniviti, alla predicazione di Giona, si coprirono di cenere.
La cenere veniva usata nel rito della puruficazione, ma soprattutto riporta il pensiero alle parole di Dio rivolte ad Adamo: "Polvere tu sei e in polvere ritornerai" (Gn 3,19). Ciò sottolinea il castigo della morte e il nulla della creatura, plasmata con la polvere.
Nel Medio Evo i pubblici penitenti, che dovevano espiare le loro colpe e ricevere il sacramento della penitenza come un secondo battesimo, si presentavano all'inizio della Quaresima ricoperti di cenere e cilicio.
Attualmente, il Mercoledì delle ceneri, segna l'inizio della Quaresima, il sacerdote impone le ceneri sul capo dei fedeli e ripete: "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai". Esso ha un significato di dolore, di lutto e di morte come conseguenza del peccato e della fragilità dell'uomo.
sabato 9 febbraio 2013
Poesia: Classi e potere sociale
Calassi e potere sociale
di fr. Angelo Tricomi.
L’uomo, con ferma e acuta
intelligenza,
ha inventato le classi
sociali,
prigioniero, in catene, della
sua essenza,
ha indotto persone a vivere
come animali.
Di ricchezza riveste le sue
dimore,
mentre la miseria rode ad
altri il cuore.
la tavola ricca di cibi
abbondanti
mentre bambini e donne
soffrono dolori lancinanti.
L’avidità del potere ha
accecato il cuore
mentre lentamente la sua
anima muore.
Povertà e schiavitù gridano,
un muto lamento
a cui i media, hanno il
microfono spento.
Si balbettano parole di
giustizia e di pace,
si combatte nel silenzio e si
uccide
segue l’istinto che a lui non
si addice
l’umanità piange addolorata e
non ride.
L’egoismo e la superbia
primordiale,
ancor oggi si perpetuano tale
e quale,
il peccato che l’uomo e Dio
ha separato
non ha mutato la legge del
creato.
Il misero invoca l’aiuto
soprannaturale
attende una mano tesa, dal
simile mortale
il soccorso divino
inaspettato arriverà
per rendere giustizia agli
uomini di buona volontà.
sabato 2 febbraio 2013
Febbraio: mese dedicato allo Spirito Santo
Lo Spiriro Santo è Dio, è l'Amore del Padre e del Figlio, è la terza persona della santissima Trinità, è il dono più prezioso che possiamo chiedere al Padre. Quando lo Spirito Santo scende in un'anima e la mette in preghiera, questa si riempie di pace e gioia ineffabili.
Preghiera per la benedizione della gola.
O glorioso san Biagio, che con una breve preghiera restituisci la perfetta salute al bambino, che per una spina di pesce conficcata nella gola stava per emanare l'ultimo respiro, ottieni a noi tutti la graziadi sperimentare l'efficacia della tua protezione in tutte le sofferenze della gola, ma più di tutto di mortificare, con la fede pratica dei precetti della santa Chiesa un'illustre testimonianza della fede, ottienici di conservare questo dono divino e di difendere, con parole e con le opere, la vertà della stessa fede, tanto combattuta e denigrata ai giorni nostri. Amen!
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