domenica 4 marzo 2012

Poesia: U vaddruni (Il boschetto)


U vaddruni (Il boschetto)
Fr. Angelo Tricomi

Radi filari di eucaliptus
rami secchi, foglie gialle
come anziana donna che non usa più la sua truss
conservi i nostri segreti… ricordi belli.

Nella tua lussureggiante stagione,
accoglievi noi infanti al tuo seno,
fonte di nuove esperienze,
di giochi, urla e future speranze.

Dai tuoi rami mossi dal vento,
fuggono gli uccelli di spavento
le stoppie in fiamme ardono all’istante
terra bruciata per mano di un infamante.

Quante avversità hai sopportato
che ti hanno reso così sminuito
nessun bambino gioca più alla tua ombra
sei colmo di rifiuti a quanto sembra.

sabato 3 marzo 2012

Riflessione al Vangelo di Marco 9,2-10

Riflessione:
Gesù prese con sé i tre discepoli che prediliggeva, infatti anche in altre circostanze particolari vediamo sempre loro tre presenti, Pietro, Giacomo e Giovanni. Gesù li condusse in un monte alto.
Nel sentimento religioso, i monti sono i luoghi più prossimi al divino per il loro innalzarsi verso il cielo.
Quando furono sul monte, Gesù si trasfigurò sotto lo sguardo impaurito e meravigliato dei tre discepoli. A quel momento di meraviglia si aggiunge l'apparizione di Elia con Mosè a testimonianza che il mandato di Gesù non è invenzione umana ma divina. Mosè ed Elia rappresentano la fede storica del popolo di Israele e qui appaiono per dare testimonianza delle origini di Gesù e della sua bellezza divina, manifestata nelle vesti candide. 
Ai fatti inspiegabili, l'uomo reagisce in modo bizzarro, così recita il testo: "Infatti non sapeva che cosa dire".
Ma quell'evento non ha ancora terminato di stupire i tre discepoli: la nube li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: "Questi è il figlio mio prediletto; ascoltatelo!".
La teofania, o la manifestazione divina, si è appena realizzata.
Questo passaggio mi richiama alla mente la teofania del battesimo, e in particolare, l'imperativo "ascoltatelo" mi richiama alla mente le nozze di Cana, dove a pronunciare questa parola è Maria quando si rivolge ai camerieri.
Quando si afferra la realtà di un evento esso ci conduce alla realtà attuale, ed è ciò che avvenne ai tre discepoli, subito..., non videro più nessuno, se non Gesù solo.
Cosa ci dice oggi quell'imperativo pronunciato non da Maria ma dalla voce divina?
Ascoltatelo. Questo imperativo richiama l'importanza dell'ascolto prima di dire o fare qualcosa. Se non si ascolta non sapremo mai quali sono le esigenze di chi o di cosa ci sta attorno. Se io non ascolto il fratello che parla, come posso sapere cosa dice o chiede? Quindi l'ascolto lo definisco una finestra che si apre al mondo interiore dell'altro senza dimenticare che l'ascolto apre  uno spiraglio anche nella vita divina, soprannaturale.
Impariamo l'ascolto e impareremo a conoscere Dio e l'altro.
Pace e bene!

giovedì 1 marzo 2012

Vocazione.


                                Vocazione
                                                                 In mezzo alla folla,
                                                                 mi sentivo solo.
                                                                 Nel desrto
                                                                 ho trovato un amico