Serpente metallico
fr. Angelo Tricomi
Rete di fili sospese a
mezz’aria,
voce gracchiante, annunzia
orari,
tabelle di partenze come
fari,
scatolette di sardine, rete
ferroviaria.
Discorsi futili, teneri
sorrisi,
rendono agevole le ore di
cammino.
Sbuffa il serpente metallico
in crisi,
per acquietar l’animo del
pellegrino.
Gli scambi di numero creano
confusione,
in cabina, si anima la
discussione,
torna la calma, si schiaccia
un pisolino,
mentre la natura corre, dal
finestrino.
Dalla cabina, immagini
corrono veloci,
monti, mari e alberi,
attirano l’attenzione,
s’eleva la mente a ricordi
audaci,
paziente attesa per la
destinazione.
Sui binari, la vita scorre
velocemente,
nostalgia di un passato
struggente,
emozioni affollano il cuore,
fiduciosa speranza per un
futuro migliore.
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